Sono Marco Marinacci e se sei qui probabilmente mi conosci e non c’è bisogno che ti dica chi sono.
La cosa più importante e utile, e che ho fatto meglio, è stata occuparmi di giornalismo e editoria, o forse più che giornalismo dovrei dire divulgazione, per trent’anni, da quando ne avevo 17 a 47, dal 1971 al 2001. Ho fatto un raccontino dell’attività giornalistica, e lo metto qui in fondo per chi è curioso. Dopo il 2001 ho fatto varie cose ma, secondo me, nessuna degna di essere ricordata.
Le cose che mi piacciono, in ordine sparso, sono l’informatica, la fotografia, l’alta fedeltà, il video, il modellismo, i cani, gli orologi, un po’ di altre cose (se mi vengono in mente ne aggiungo qualcuna all’elenco) e soprattutto le automobili, anzi i mezzi semoventi in genere, mi piace qualsiasi cosa sia possibile guidare. Guidare è la cosa che mi piace di più. E mi piace cercare di fare qualsiasi cosa da solo, nei limiti del possibile; mi sono perfino comprato a suo tempo la macchinetta per saldare i tubi per fare l’impianto idraulico della cucina, e ho una casetta in giardino con troppi attrezzi. Ma preferisco elettricità e legno; mi piace poco muratura e simili.
La cosa che faccio peggio è mettere in ordine, e tenere in ordine, mentre sono bravissimo a far diventare disordinato qualunque posto, se vengo lasciato libero di farlo. E’ più forte di me. E il bello è che quando vedo un ambiente disordinato lo noto e mi dà fastidio, è un mistero.
Forse non avendo più un posto da dove poterlo fare seriamente, mi piace scrivere un sacco di cose su Facebook. Chi me lo fa fare non si sa, ma in fin dei conti non faccio danni, credo. Mi piacciono poco Instagram e Twitter (ora si chiama X, vabbe’), perché li trovo poco dialettici; su Linkedin ci sono fin da quando nacque ma solo con un profilo abbozzato e non ci scrivo mai (non era nata per scriverci, a suo tempo). Su Facebook tra l’altro ho un sacco di amici che sono diventati tali perché erano ex lettori della mia rivista, e mi fa tantissimo piacere, ci sembra di conoscerci da anni.
Mi sono occupato di varie cose, mi piacciono varie cose e mi va quindi di parlare di varie cose. Mi piacerebbe fare una sezione per ognuna delle cose che mi piacciono e scrivere liberamente là dentro… ma poi chi lo legge, chi me lo fa fare? Per ora, c’è solo lo spazio RCretrocomputer, un gioco (di più di duecento pagine) che abbiamo fatto nel 2021 insieme ad alcuni amici ex-lettori per celebrare i quarant’anni dalla nascita di MCmicrocomputer, un misto di vecchi articoli (miei) e nuovi (loro). Totò diceva “bisogna vedere se piace, a me piace”.
Ecco la mia storiella, intanto; non mi piace chiamarla curriculum, non lo è. Infatti è scritta in prima persona, non in terza come un curriculum. Anzi, mi conviene fare un’altra pagina.
Questo è giusto per non lasciare lo spazio bianco.